Gli ultimi saranno i primi, o forse lo sono già.

"Tutti vogliono viaggiare in prima", canta con vigore un cantautore italiano di successo. Ma cos'è quella prima di cui parla? La prima classe? E la prima classe è prima per quale motivo?

Come sfortunato pendolare, ho visto pendere sulla mia testa la pesantissima spada di Damocle del treno delle 7.30 del mattino, ho assaporato l'aroma tostato del treno intercity delle 18.30 la sera, proveniente da Napoli c.le e diretto a Milano c.le, ho assaggiato l'atmosfera, onirica devo ammetterlo, di quel delirio a metà tra sacro e profano che infervora le menti assetate di avventura che si mettono da sole, e consapevolmente, in quella scatola metallica su rotaie, e aspettano.

Lì in mezzo, c'è un'oasi, o almeno così sembra essere dal listino prezzi, chiamata "prima classe", dove volano draghi e fatine incantate, l'igiene è meticolosamente curata da Mastro Lindo in persona e c'è un bagliore aureo che accompagna il viaggiatore stressato sull'isola che non c'è, a banchettare al baccanale di Peter Pan.

Ora, dato che non sono un utilizzatore di LSD o allucinogeni simili, naturalmente non posso che pormi una domanda: che differenza c'è tra una prima classe versione "large" della seconda classe "small", se l'aroma, la frenesia, lo stress sono gli stessi? Resta costante un elemento: l'attesa.

Aspettiamo sempre, un giorno aspettiamo un treno, il giorno dopo aspettiamo l'esito di un concorso, aspettiamo l'occasione della vita, il traghetto, il principe azzurro, il led della lavatrice, il ring del forno a microoonde e aspettiamo persino un bambino, aspettiamo che inizi il programma preferito e aspettiamo che la ruota giri dal verso giusto, aspettiamo che la pillola faccia il suo effetto o che il nostro partner la smetta di tradirci senza pudore, aspettiamo che un genitore capisca che le ali sono abbastanza larghe per dischiudersi o che un figlio si renda conto che ha delle responsabilità, aspettiamo che aprano i negozi, o semplicemente un bar per fare colazione dopo tutta notte passata in una discoteca o a fare l'amore in una macchina.

La prima classe è attesa tanto quanto la seconda. Siamo artefici del nostro destino? Siamo piuttosto artefici della nostra classe? Io credo di no. Siamo artefici solo di una cosa: scegliamo in quale fila attendere, e ci manteniamo aperta una via di fuga per cambiare fila in extremis e passare davanti a tutti gli altri. Bella fortuna.

Sarah Bareilles - King of Anything

Sara Bareilles - King of Anything from Sam Garvey on Vimeo.



Keep drinking coffee, stare me down across the table
While I look outside
So many things I’d say if only I were able
But I just keep quiet and count the cars that pass by

You’ve got opinions, man
We’re all entitled to ‘em, but I never asked
So let me thank you for your time, and try not to waste anymore of mine
And get out of here fast

I hate to break it to you babe, but I’m not drowning
There’s no one here to save

Who cares if you disagree?
You are not me
Who made you king of anything?
So you dare tell me who to be?
Who died and made you king of anything?

You sound so innocent, all full of good intent
Swear you know best
But you expect me to jump up on board with you
And ride off into your delusional sunset

I’m not the one who’s lost with no direction
But you’ll never see
You’re so busy making maps with my name on them in all caps
You got the talking down, just not the listening

And who cares if you disagree?
You are not me
Who made you king of anything?
So you dare tell me who to be?
Who died and made you king of anything?

All my life I’ve tried to make everybody happy
While I just hurt and hide
Waiting for someone to tell me it’s my turn to decide

Who cares if you disagree?
You are not me
Who made you king of anything?
So you dare tell me who to be?
Who died and made you king of anything?

Who cares if you disagree?
You are not me
Who made you king of anything?
So you dare tell me who to be?
Who died and made you king of anything?

Let me hold your crown, babe

Internet tra abuso e libertà, "Mattino 5"

5 Novembre 2009, circa le 10.00 del mattino, su un canale cosiddetto di tv "commerciale" si affrontano 7-8 minuti di dibattito su un tema scottante, per molti aspetti sottovalutato, ma più che mai attuale: Internet ed il comportamento di chi lo usa, attivamente o da spettatore. La trasmissione è "Mattino 5" ed il giornalista è Claudio Brachino, con i suoi ospiti in studio: Michele Ficara Manganelli (presidente di Assodigitale, che si occupa tra le altre cose di diffondere la pratica dei blog), Paolo Liguori (presidente del tg.com) e Massimo Melica (presidente dell'Associazione Innovatori).

Il centro della questione pare essere quello di stabilire con esattezza la natura più "vera" di Internet, fonte di indiscussa garanzia di libertà da un lato, ma anche strumento di manipolazione politica ed economica dall'altro. Liguori parla di ambivalenza tra l'eccesso ed il vantaggio, dove il primo elemento coincide con l'abuso dei mezzi di comunicazione digitali ed il secondo con la visibilità che si può dare alle grandi repressioni, allo schiacciamento delle libertà di pensiero e parola, al dispotismo in tutte le sue forme, sfruttando la difficile controllabilità della rete da parte della classe dirigente.

E allora tramite la tecnologia (soprattutto telefonica), si può pensare a Internet come il motore propulsore del fenomeno del reporting partecipativo, quello che chiunque può svolgere, purché dotato di un cellulare che registra video e di un accesso al web per la pubblicazione. Questa è, o almeno dovrebbe essere, la vera comunicazione globale. Certamente il rischio dell'abuso rimane, ma a questo si può riparare tramite l'educazione.

Proprio per questo, la Assodigitale ha elaborato una specie di codice deontologico dell'utente medio di Internet, la "Carta Etica Digitale (CED)", decalogo in "stile Twitter" che suggerisce una condotta da tenere per un buon uso della rete anche fuori dai casi previsti dalla Legge statale. Con forte accento sui temi della lesività che alcune informazioni possono provocare sulla dignità umana o sulla percezione superficiale della violenza, il filo conduttore del documento si concentra sull'opportunità che il web offre al "navigatore" e sul richiamo al rispetto che quest'ultimo deve osservare (per ulteriori informazioni: http://www.assodigitale.it/).

Sempre nell'ambito del discorso sui rischi e sulla necessità di educazione sta anche il riferimento alle dipendenze dalla rete, tanto diffuse da indurre un noto ospedale di Roma ad aprire un apposito reparto per questo genere di disturbi (già oggetto di consolidate ricerche scientifiche negli Stati Uniti da anni). Il vero problema, secondo quanto emerso dal dibattito di "Mattino 5", non risiede tanto nella tecnologia come strumento, quanto nel cattivo uso che ne viene fatto.

Un esempio di chiaro tentativo di affrancare Internet dall'abuso è allora il progetto "Democracy Live" della BBC (http://news.bbc.co.uk/democracylive/hi), che aspira a diventare una vetrina in costante diretta pronta a vegliare sulle attività parlamentari del governo inglese. E' infatti possibile, collegandosi al sito, vedere video di pochi minuti che riproducono fedelmente le sedute del parlamento e "monitorare" ciò che accade. Se dal punto di vista istituzionale, almeno nella teoria, nulla cambia, un progetto simile è in grado di riprendere il sentimento di partecipazione politica di cui ogni cittadino dovrebbe partecipare in quanto tale. Un buon inizio.


Mini glossario del giornalismo informatico (M-Z)

Malware: neologismo, nato dalla fusione dei due termini "malicious" e software, usato per definire tutti i programmi "nocivi" per il PC come i virus ed i rootkit.
Microcontent: brevi testi (40-60 caratteri) che anticipano il contenuto di intere pagine web e guidano l'utente nella navigazione.
Motore di ricerca: (query engine o search engine) software specializzati nella ricerca di informazioni su Internet, suddivisibili in Spider (programmi automatici che esplorano la rete tramite i link e catalogano in un database tutte le informazioni così acquisite) e Directory (programmi che acquisiscono e catalogano le informazioni in modalità manuale).
MS-DOS: (MicroSoft-Disk Operating System), il primo sistema operativo di tipo testuale per PC IBM compatibili.


Nag screen: da nag (assillare), termine che indica le fastidiose e insistenti "finestre" di avviso, spesso pop-up, che periodicamente vengono visualizzate dai programmi con licenza shareware per ricordare che il programma deve essere registrato previa il relativo pagamento della licenza.
News Aggregator: oppure feed aggregator, Rss aggregator o newsreader, sito web in grado di leggere periodicamente un flusso di notizie in formato Rss e di presentarle con un'interfaccia grafica simile a quella di un programma di posta elettronica.
News Ranking: sito nel quale gli utenti possono segnalare informazioni e votare le news che vengono segnalate, determinando il punteggio di una notizia.
Newsfeed: scambi o distribuzioni di articoli di newsgroup tra i server di news.
Newsgroup: (gruppo di discussione) club online in cui si ha la possibilità di scambiare messaggi ed opinioni con utenti con interessi affini ovunque nel mondo.
Newsletter: rivista elettronica che aggiorna, periodicamente, sulle novità di un sito, generando un messaggio di posta elettronica inviato agli utenti che ne hanno fatto richiesta (in alcuni casi sono delle vere e proprie riviste curate da esperti che esprimono il proprio parere o elargiscono i propri consigli agli abbonati).
Newsreader: lettore di news, cioè un programma progettato per leggere, scrivere e scaricare messaggi dai newsgroup.


On-demand: letteralmente "su domanda", servizio nato con riferimento ad un particolare tipo di tv a pagamento, poi esteso a tutto Internet che è, per definizione, on-demand, nel senso che è il navigatore a decidere i contenuti di cui fruire tra quelli messi a disposizione da un sito.
Online: significa "in linea" ed indica genericamente tutto ciò che è presente sul Web (il resto è offline).
Open Source: sorgente aperta, filosofia informatica che consente la modifica del codice sorgente, reso pubblico affinché sia garantita la libertà di modificarlo da parte di altri sviluppatori senza limiti di utilizzo (ciononostante il software rimane coperto da copyright a tutela dell'autore).


Parental Control: in italiano "filtro famiglia", software o servizio in grado di selezionare con un filtraggio le pagine Internet in base ad alcuni criteri restrittivi.
Peer to Peer: (o p2p) collegamento in rete in cui tutti i computer (considerati peer, cioè pari) possono agire indifferentemente da client o server, ovvero possono accedere alle risorse di un altro computer, che all'occorrenza si comporterà da server.
Phishing: storpiatura dell‘inglese fishing (pescare), indica una truffa realizzata solitamente attraverso la posta elettronica.
Piramide invertita: tecnica di scrittura diffusa nel giornalismo anglosassone ed in quello digitale, consistente nel dare la notizia all'inizio di un articolo per poi scendere via via nei dettagli.
Plug-in: "modulo aggiuntivo", programma aggiuntivo di applicazioni più complesse, finalizzato ad estenderne le funzionalità.
Podcast: registrazione digitale audio o video, scaricabile automaticamente attraverso un apposito programma, messa a disposizione su Internet per chiunque sottoscriva un abbonamento.
Pop-up: menù "mobile" al quale si ha accesso cliccando con il tasto destro del mouse oppure finestra, solitamente di carattere pubblicitario, che si apre automaticamente quando si accede ad un sito o ad una pagina web.
Proofreading: ultima revisione di un testo alla ricerca di refusi.


Query: consultazione di un database, attraverso un insieme di operazioni che consentono di estrarre dall’archivio determinate informazioni in base a precisi criteri.


Refuso: errore di battitura sfuggito alla revisione, anche detto "errore di stampa".
RSS: (Rich Site Summary) tecnologia in formato XML che consente di distribuire informazioni on-line, su più siti contemporaneamente, contenenti titolo, sommario e collegamento alla pagina integrale e che possono essere messi in rete e raccolti da provider in cerca di "feed" che li abilitano a ricevere direttamente sul proprio computer aggiornamenti sulle informazioni di un sito in tempo reale (il programma dedicato è chiamato “aggregatore”, che nel caso delle notizie è il news aggregator).

Server: computer dedicato al controllo della rete e progettato per condividere i dati con applicazioni client.
SmartPhone: telefono a microprocessore che dispone di molteplici funzionalità (fax, collegamento in Internet, transizioni bancarie, ecc).
Spam: attività di chi invia a tappeto, indiscriminatamente a migliaia di destinatari alla volta, messaggi di posta elettronica solitamente pubblicitari non richiesti.
Spyware: programmi che, in modo nascosto e invisibile, "spiano" gli indirizzi web più spesso visitati dal proprietario del PC nei quali sono installati e utilizzano tali informazioni per l'invio di messaggi pubblicitari o virus.


Tabella: strumento per dare forma ed ordine alle pagine web, come in tipografia si usava il menabò.
Tag: istruzione del linguaggio html compresa tra i segni di minore (<) e maggiore (>).
Task: ogni applicazione attiva sul PC viene considerata come un task e il sistema operativo distribuisce l'accesso alle risorse del sistema secondo dei turni prefissati in base alle priorità dei tasks.
Thread: sequenza di risposte ad un messaggio iniziale chiamato topic, ma anche scomposizione di un processo in esecuzione in parti più piccole, da registrare ad ogni input ed output per ricollocare tra le priorità delle risorse il task.
Title: comando html che assegna il titolo identificativo di ogni documento e che compare nell'intestazione della finestra per inserire la pagina in un bookmark.
Touch screen: tecnologia che permette di interagire con un programma su computer toccando alcune zone dello schermo.
Twitter: creato nel 2006 dalla Obvious Corporation di San Francisco, servizio di social network e microblogging, diventato popolare anche come avversario di Facebook, grazie alla semplicità ed immediatezza di utilizzo, e perché fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo tramite il sito stesso, via SMS, con programmi di messaggistica istantanea, e-mail, oppure tramite varie applicazioni appositamente dedicate (gli aggiornamenti sono mostrati istantaneamente nella pagina di profilo dell'utente e comunicati agli utenti che si sono registrati per riceverli, è possibile limitare la visibilità dei propri messaggi oppure renderli visibili a chiunque).


Usenet: sistema di newsgroup precedente ad Internet (ora integrato) che permette lo scambio d’informazioni tra utenti con gli stessi interessi.
URL: (Uniform Resource Locator) percorso di memorizzazione degli oggetti all'interno del web diviso in tre parti (nome del servizio come “http://”, nome del server o del sito che comincia con “www” e contiene l’indirizzo alfabetico ed il suffisso e nome del documento o del file specifico nel sito), che permette di non memorizzare le stringe numeriche che identificano i siti, troppo lunghe e difficili da ricordare.
Usability: concetto che definisce la facilità con cui si interagisce con un determinato sito o documento web.


VXML: estensione del protocollo XML che consente l’accesso in Internet anche tramite comandi vocali (può essere usato, ad esempio, per la consultazione della propria casella postale tramite telefono cellulare).


WebTV: dispositivo che permette di collegarsi ad Internet tramite la linea telefonica e visualizzare le pagine web sul televisore.
Webzine: detti anche e-zine, riviste elettroniche che richiamano a grandi linee la struttura delle tradizionali pubbicazioni cartacee, ma in una forma trasposta su Internet.
Www: (World Wide Web), sistema messo a punto nel 1990 da Tim Berners-Lee, ingegnere presso il Cern di Ginevra, che permette il funzionamento di Internet, in quanto rende possibile la visualizzazione delle pagine web in una veste grafica intuitiva, tramite l'utilizzo dei browser di navigazione e del linguaggio html.


XVID: codec open source per la compressione video, alternativo al codec DivX.


Yahoo!: portale e motore di ricerca fondato da David Filo e Jerry Yan.
YouTube: sito molto popolare, nato nel febbraio 2005, che consente agli utenti l'upload, la visione e la condivisione di video, con la tecnologia di Macromedia Flash per visualizzare e distribuire i video, linkabili dai siti e dai blog tramite Url.


Zapper: termine con il quale si indica un decoder per il sistema "digitale terrestre" (DTT), di tipo non interattivo.
Zippato: termine in uso dagli utenti per indicare un archivio o un file compresso, derivato dall’estensione “.zip”, generata da una diffusa utility di compressione.

Mini glossario del giornalismo informatico (A-L)

Il web journalism utilizza un linguaggio particolare, a metà tra il gergo informatico e quello più propriamente giornalistico "tradizionale", che può suonare strano all'orecchio di un inesperto o quantomeno non così ovvio. Qui di seguito, sono riportate solo alcune delle espressioni che interessano il fenomeno, quelle più basilari, giusto per chiarirsi le idee.


AAC: (Advance Audio Coding) sistema di codifica per la compressione e la trasmissione di dati audio-video, chiamata anche mp4, che migliora lo standard MP3 e produce una qualità del suono comparabile a quella delle tracce audio dei CD.
AACS: (Advanced Access Content System) sistema di protezione dalla copia (diritti d’autore) per le tecnologie di riproduzione HD-DVD e Blu-ray; funziona "bloccando" i lettori che risultano fuori dal campo di gestione delle licenze e delle copie "autorizzata".
Abstract: estratto o descrizione sintetica del contenuto di un documento.
Account: conto o profilo d’accesso, anche username, composto solitamente da un nome utente e da una password associata, utilizzati per le informazioni o servizi che risultano riservati (ad esempio, gli indirizzi di posta elettronica, richiedono un account, che è la parte che precede il simbolo @).
Addare: termine italianizzato dall'inglese "add",aggiungere, di solito utilizzato quando si aggiunge un contatto nella propria rubrica del programma di messaggistica istantanea o su un social network.
Albero: struttura di dati in cui ogni elemento può contenere collegamenti a due o più oggetti creando una aspetto graficamente rappresentabile come un albero.
Algoritmo: sequenza di istruzioni informatiche espresse in un metalinguaggio di tipo matematico o più generalmente formalizzato, che descrivono in modo rigoroso come effettuare una determinata operazione.
ASCII Art: forma di Computer Art che utilizza i caratteri alfanumerici e gli altri simboli della codifica ASCII come elementi pittorici per comporre immagini stilizzate anche di grande complessità, ma anche per personalizzare le firme delle e-mail o dei post nei gruppi di discussione (newsgroup).
Attachment: simboleggiato da un fermaglio, strumento che serve per allegare un file ad una e-mail.


Backup: con questo termine s’identifica l'operazione che consiste nel copiare i file su un supporto di riserva (disco o nastro) come misura precauzionale nel caso in cui il supporto principale, l’hard disk, si guasti o perda, del tutto o in parte, i dati che contiene.
Banner: un banner è un’immagine pubblicitaria, di forma lunga e bassa, che compare in alto o in fondo a una pagina web.
Banner Exchange: scambio di banner, ovvero un accordo tra siti Web che consiste nello scambio dei rispettivi banner pubblicitari.
Blocchi di testo: servono a migliorare la leggibilità di un testo e consistono nell’inserimento di una riga di distanza tra un paragrafo e l'altro, che sul piano ottico produce dei blocchi di scrittura. Blog: neologismo con il quale si indica una pagina web personale, aggiornata frequentemente e regolarmente, che contiene commenti, osservazioni e link ad altre pagine Internet e può essere usato come selezione delle informazioni della rete oppure come diario personale.
Bluetooth: standard di comunicazione sviluppato da Ericcson che consente la trasmissione di dati tra dispositivi elettronici ed i relativi accessori d’interfaccia, utilizzando onde radio a basso consumo che consentono collegamenti a corto raggio (tra i 10 ed i 100 metri); il nome Bluetooth deriva da Harald Bluetooth, un re Vichingo dalle spiccate doti diplomatiche che riunì i regni di Danimarca e Norvegia nel X secolo d.C.
Blurker: termine nato dalla fusione di blog e lurker, che indica un utente che segue un blog "silenziosamente", cioè non partecipando attivamente alla discussione nei commenti.
Bookmark: letteralmente "segnalibro", ma tradotto in italiano con "preferiti", una cartella, presente in tutti i browser, nella quale memorizzare le Url dei siti di più frequente utilizzo.
Br: nel gergo dei web editors, <> è il tag html che comanda il "break", ossia il ritorno a capo.
Broadband: banda larga, sistema di comunicazione che utilizza fibre ottiche e le linee digitali per trasmettere dati a velocità maggiori di 200 Kbps (i sistemi di comunicazione che funzionano a velocità inferiori sono chiamati narrowband).


CAD: (Computer Aided Design) disegno assistito dal computer, usato per la progettazione ed il disegno tecnico su PC.
Campionamento: registrazione in forma digitale, con buone fedeltà e precisione, di informazioni di un evento di tipo analogico (ad esempio dei CD musicali).
Cookie: letteralmente “biscottino” o “dolcetto”, sono informazioni trasferite sul computer di un utente dal server Web a cui questo si collega, utili per le aziende per controllare e monitorare le consultazioni del loro sito (non possono contenere programmi, quindi non possono veicolare virus, inoltre possono essere utilizzati esclusivamente dal Web che li ha inviati, rendendo quindi impossibile da parte di altri siti Internet, conoscere le pagine visitate dall'utente).
Copia e incolla: attività prevalente del web editing, consiste nel copiare un testo ed incollarlo su un modello già pronto.
Copyleft: nome "ironico" che designa il contrario di copyright, usato per definire la filosofia a cui si ispira il software libero o open source.
Copyright: © divieto alla riproduzione non autorizzata, ovvero un diritto legale che tutela la proprietà letteraria, musicale, di un programma, ecc. e ne vieta la riproduzione, salvo consenso del proprietario. Copywriter: colui che si occupa di scrivere testi promozionali, non solo nel campo della pubblicità, ma anche per i discorsi politici, le relazioni aziendali e gli articoli per Internet.
Crenatura: funzione che consente di ridurre la spaziatura tra coppie di caratteri.
Crittologia: scienza che, a mezzo varie tecniche di crittografia, consente di nascondere i dati attraverso l'uso di sistemi matematici (algoritmi).


Delivery Status Notification: messaggi generati automaticamente dai sistemi di posta elettronica che danno informazioni lo stato inefficace della mail inviata.
Digital Divide: gap tra chi ha accesso alle tecnologie dell'informazione (PC e internet) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale, per questioni economiche, d'istruzione, di infrastrutture, di differenze di età o di sesso, di appartenenza a diversi gruppi etnici o di provenienza geografica (gap d’accesso all’industria dell’informazione).
Dominio: nome alfabetico che identifica un server su Internet ed è costituito dal nome assegnato al computer dal service provider e da una sigla, il suffisso, che indica il tipo del dominio stesso o l'appartenenza geografica (es. .com per “commerciale”, .edu per l’istruzione scolastica, .gov per un ente governativo,.net per un’azienda di rete e .org per un’organizzazione no profit). Il dominio di primo livello è la parte destra dell’URL che identifica la nazione di provenienza (es. .it per l’Italia) oppure la sua qualificazione; il dominio di secondo livello in genere è la parte intermedia dell’URL (es. "governo" in www.governo.it), talvolta preceduta da un sottodominio (es. "documenti" in www.documenti.governo.it).
DVB-T: (Digital Video Broadcasting - Terrestrial) standard per la trasmissione radiotelevisiva digitale terrestre in uso in Europa, in Sud america, in Australia e in parte dell'Asia).
DVD: (Digital Versatile Disc) supporto a 16 Gb la cui lettura avviene come per i tradizionali CD a mezzo di un raggio laser che converte le tracce di masterizzazione in una sequenza binaria di 0-1.
DTT: (Digital Terrestrial Television) termine che indica la TV digitale terestre.


E- Book: dispositivo elettronico dalle dimensioni simili a quelle di un palmare, progettato per la lettura dei libri elettronici, ovvero testi letterari monografici in formato digitale.
E-book reader: software utilizzato per la lettura dei libri digitali o e-books.
Editing: attività di revisione e risistemazione di un testo grezzo, affidata all'editor.
Editor: addetto all'attività di editing, ma anche programma che permette la compilazione di un testo, di un codice di programmazione o di un file particolare (es. Microsoft Office Word è un editor di testo e FrontPage è un editor html).
E-Mail: (Electronic Mail) messaggio o testo "elettronico", spedito ad una persona attraverso una rete telematica tramite una casella postale, mail box, il cui indirizzo è composto dal nome utente e dal nome del computer host, separati dal segno @.
Ethernet: rete sviluppata da Xerox per il collegamento di minicalcolatori attraverso un cavo coassiale o una normale presa telefonica, di modo da permettere la trasmissione in qualsiasi momento da parte di tutti i PC collegati.
Extranet: rete geografica con tecnologia TCP/IP di ampia portata, che viene utilizzata unicamente per scopi privati, alla quale possono accedere solo le persone autorizzate dal gestore e proprietario.


Fake: (falso, falsificato) un fake è un file "fasullo" che non contiene ciò che il nome descrive e può essere anche un "falso login" o un "falso programma".
Feed: pagina web in formato XML che contiene una lista di collegamenti ad altre pagine, letta da software specifici detti aggregatori che in questo modo mantengono sempre aggiornata la lista.
Firewall: letteralmente parete tagliafuoco, meccanismo che permette di impostare restrizioni all'accesso ad uno o più computer collegati in rete, quale misura di sicurezza a protezione dei dati scambiati tra la rete stessa e un PC.
Flash: linguaggio di programmazione di Macromedia diventato lo standard per realizzare e visualizzare le animazioni grafiche e multimediali in genere online.
Flashpix: formato grafico per la memorizzazione digitale delle immagini, che agisce memorizzando l’immagine in diverse dimensioni, dette risoluzioni, indipendenti tra di loro.
Font: "carattere", ovvero il tipo di caratteri che vengono utilizzati nei documenti, visualizzati e stampati, la cui altezza si misura in punti o pollici (ogni pollice corrisponde a 72 punti).
Form: modulo utilizzato per permettere all'utente di un sito di lasciare i propri dati o i propri commenti.
Frame: pagina in html composta da diversi documenti (ad esempio, una parte superiore fissa con un banner pubblicitario o con la testata del sito, una parte sulla sinistra con un menu di scelta ed una parte sulla destra che visualizza il contenuto del documento scelto dal menu); quando si parla di immagini animate, invece, un frame è un singolo fotogramma.
Freeware: programma distribuito gratuitamente ma di cui gli sviluppatori mantengono nella maggiort parte dei casi tutti i diritti (la differenza principale tra programmi freeware e OpenSource è che normalmente di un freeware non viene fornito il codice sorgente, cosa che invece accade sempre nel caso di OpenSource).
Ftp: acronimo di "File Transfer Protocol", protocollo per il trasferimento dei file che serve per inviare i file residenti in un hard disk ad un server o viceversa.


Gateway: letteralmente "via di uscita", sinonimo anche di punto di accesso o nodo passaggio, dispositivo impiegato per collegare reti diverse, in una network comune che utilizza differenti protocolli di comunicazione, allo scopo di rendere compatibile la trasmissione.
Gif: (Graphic Interchange Format) formato di immagini a 256 colori, entrato nell'uso comune sulla rete, accanto al jpeg.
Giustificare: allineare a destra e a sinistra il testo.
Ghostwriter: chiamato inizialmente "negro", scrittore di talento ma poca fama che scrive per conto di nomi celebri costretti loro malgrado a redigere un libro o un discorso.
Guest: ospite, nome comune di login che consente l'accesso senza l'uso di password ad una risorsa di rete o a un computer, solitamente limitato.
Guestbook: libro degli utenti “ospiti” attraverso il quale è possibile lasciare i propri messaggi oppure esprimere un giudizio sul sito visitato.


Hacker: termine usato spesso come sinonimo di pirata informatico che cerca di penetrare nei sistemi informatici altrui, meglio se pubblici o aziendali, allo scopo di creare danni.
Href: (Hypertext Reference) il più importante comando html, perché identifica i link tra un documento ipertestuale ed un altro.


Icona: piccola immagine cliccabile (circa 50x50 pixels) che rende intuitivamente immediato il riconoscimento del contenuto a cui fà riferimento.
Intranet: rete privata realizzata entro i confini dell'azienda e invisibile o solo parzialmente visibile dall'esterno, per convogliare informazioni all'attività produttiva (utilizza un server Web come punto di centralizzazione e pubblicazione delle informazioni).
iPad: tablet computer prodotto da Apple in grado di riprodurre contenuti multimediali e di navigare su Internet mediante uno schermo da circa 10 pollici con retroilluminazione a LED che supporta il multi-touch.
Ipertesto: documento formattato con un metodo idoneo a creare collegamenti e riferimenti incrociati, quindi non lineari, fra più file (iperconnessioni).
Ipocontenuto: contenuto web minimo ed essenziale, resosi necessario con l’applicazione della banda ristretta e presumibilmente superabile con l’allargamento progressivo della banda.
iPOD: prodotto da Apple Computer e presentato alla fine del 2001, lettore di musica digitale, in formato MP3.
IPTV: (Internet Protocol TV) servizio che consente di utilizzare le linee telefoniche per trasmettere servizi televisivi.
ISDN: (Integrated Service Data Network) rete telefonica integrata, ossia linea del telefono destinata a sostituire progressivamente la rete commutata (Rtc) attualmente in uso.
iTunes: software musicale, disponibile per i sistemi operativi Mac e Windows, distribuito gratuitamente sul sito della Apple.


Java: linguaggio di programmazione realizzato dalla Sun Microsystems che permette di arricchire le pagine web con animazioni e altri effetti speciali che rendono più godibile una pagina (JavaScript è il linguaggio messo a punto inizialmente da Netscape ed ora leggibile dalla maggior parte dei browser).
Jpeg: (Joint Photographic Experts Group), format ad alta definizione delle immagini, adatto per le risoluzioni più elevate.
Junk-mail: "posta spazzatura" detta anche Spam.


LAN: (Local Area Network) rete su area locale limitata (da un ufficio o un edificio ad un raggio massimo di una decina di chilometri).
Link: riferimento ad una pagina HTML presente sulla rete, ad un file su un server FTP o ad altro materiale, per convenzione sottolineato e in grado di saltare in ogni momento da un punto all'altro di un sito o della Rete.

Quando le pubbliche relazioni diventano spin



“Pochissime persone a questo mondo riescono a ragionare normalmente. Esiste una tendenza molto pericolosa ad accettare tutto ciò che si dice, tutto ciò che si legge, ad accettare senza mettere in discussione. Solo chi è pronto a mettere in discussione, a pensare autonomamente, troverà la verità! Per conoscere le correnti di un fiume, chi vuole la verità, deve entrare nell’acqua”

Suggestiva e inquietante allo stesso tempo, la frase introduttiva de "Gli stregoni della notizia" di Marcello Foa (Guerini e Associati) apre un varco nel viaggio attraverso le controversie di un fenomeno in forte crescita nei sistemi politici contemporanei, anche al di là dell'Occidente, lo spin.

Cosa sia lo spin è l'interrogativo che domina tutto il discorso di Foa, talvolta polemico, altre volte benevolo, ma tendenzialmente allarmato ed allarmante nei confronti di una pratica sempre più abusata, contraria agli stessi ordinamenti che giustificano la democrazia e la libertà di pensiero e di parola. Uno spin doctor allora chi è? Come lo si riconosce?

La risposta: lo stregone delle notizie. Colui che sa farle "girare" (spin), che sa aprire e chiudere i "cancelli dell'informazione" nella piramide ipotizzata da Maning White, quella che passa per le informazioni delle agenzie di stampa internazionali e finisce per essere controllata da chi sa come funzionano i media. Come Edward Bernays, nipote di Freud e padre morale dello spin del '900, esaltava le virtù ciniche e manipolatorie di una comunicazione improntata al controllo del consenso, allo spegnimento dello scandalo e all'ottundimento della criticità dell'opinione pubblica, così lo spin contemporaneo insabbia eventi "imbarazzanti", produce notizie false, opera in silenzio dietro ai più grandi leaders mondiali. Ecco cos'è lo spin: quel fenomeno sommerso di studio della comunicazione di un politico e della sua immagine fin nei minimi particolari, affinché quest'ultimo possa accattivarsi non solo voti e potere, ma anche ammirazione e stima, fino al massimo obiettivo possibile, l'identificazione.

Basti pensare alle photo opportunities o ai recenti scandali sulla guerra in Iraq, che tanto ha faticato e tanto fatica a trovare una motivazione reale, cristallina e fondata per esistere, dalle carceri di Abu Ghraib alle stragi di marines e civili innocenti, dalle conferenze stampa alle repentine rettifiche dei "passi falsi" del presidente Bush Jr. e del suo staff.

Karl Rove, Alastair Campbell, Bernard Ingham, Peter Mandelson: tutti nomi poco noti, o noti agli "addetti ai lavori", ma che di fatto fanno la politica mondiale, nascosti dietro i grandi sorrisi dei potenti della Terra. L'analisi di Foa è una lucida fotografia panoramica degli ultimi 60 anni, tra guerre mai spiegate ed elezioni vinte inspiegabilmente dalla suggestione, più che dall'argomentazione razionale. La questione dello spin è disegnata con le linee dell'etica, più che della politica tout court, perché comporta implicazioni significative anche sul piano della libertà di stampa e della sua controparte molto spesso dimenticata, ma altrettanto importante, il diritto ad essere informati.

E allora lo spin è una violazione, una manipolazione paradossalmente intricata con i sistemi democratici parlamentari, maggiore dove il partito soccombe sotto la predominanza del leader (ad es. negli USA), più contenuta nei paesi dove il partitismo frammenta il potere (ad es. in Italia), ma presente ovunque, in un modo o nell'altro: in Europa, nei paesi in via di sviluppo e persino nei casi meno probabili. Si pensi alla Svizzera, che ha dovuto dotarsi di collaborazioni con le agenzie di pubbliche relazioni che producono lo spin, per mettersi in relazione internazionale con l'Unione Europea e le altre organizzazioni sovranazionali.

Gli stregoni delle notizie allora compiono la loro magia e orchestrano a colpi di false identità, false testimonianze, falsi ottimismi e falsa spontaneità la loro "pozione magica" che fa di un uomo politico un leader affermato. Nulla di sbagliato nella pubblica relazione, molto di controverso nello spin.


Blog di Marcello Foa: http://blog.ilgiornale.it/foa/

Appartenenza e Condivisione: Intranet e "in house" media

Un buon Intranet è requisito indispensabile per un buon Internet. Per Intranet s’intende una rete privata realizzata entro i confini dell'azienda e invisibile o solo parzialmente visibile dall'esterno. Viene utilizzata per convogliare informazioni all'attività produttiva interna ed esterna, tramite il protocollo TCP/IP e spesso appoggiandosi su alcuni server web come punto di centralizzazione e pubblicazione delle informazioni. Fuori dai confini aziendali prende il nome di extranet, una rete geografica di ampia portata che viene utilizzata unicamente da persone autorizzate per scopi privati.

Intranet allora è quell'applicazione digitale che si usa in ufficio, azienda o ente che fornisce delle informazioni riservate agli addetti del settore. Poco usata e non sfruttata pienamente, viene considerata solo come un'agenda aperta dove prendere delle informazioni, ma in realtà la vera capacità di questo strumento è lo scambio e non solo la ricezione di quelle informazioni.

Internet stessa è nata come intranet, con una filosofia chiusa e riservata. Si è poi deciso di abbandonare quel mondo “appartato” per sviluppare il mondo di internet, come un mondo più aperto e pubblico. Ma è quantomai necessario riscoprire intranet, perché non è un'attività demandata ai soli informatici (che ne farebbe uno strumento freddo), ma un modo di gestire la comunicazione interna oltre che quella esterna ed evitare confusione. Manca, specie in Italia, una filosofia aziendale orientata ai contenuti interni e riservati, che faccia aumentare il senso d’appartenenza dei dipendenti creando condivisione.

Tuttavia, essendo poco visibile, la rete intranet non è facilmente studiabile, anche se ha un formato replicabile ed un’interfaccia praticamente identica ad internet, con le sole differenze di una finestra per accedere all'area riservata (digitando username e password) e del passaggio ad un'estetica più riduttiva, essenziale e statica. Tra i difetti di intranet, sta anche il fatto che non sempre funziona in connessione remota e spesso si riesce ad accedere solo sul luogo di lavoro.
Ma la sostanziale differenza con internet è che quest’ultimo si rivolge al mercato globale, mentre intranet è rivolto solo parzialmente a quel mercato, perché si divide in settori specifici. Allo stesso modo, a intranet manca la diretta e l’impianto emotivo che ne deriva, motivo per cui non dispone di un lavoro di codificazione. Sono i capi della comunicazione interna ad essere i relativi responsabili, e lo usano più che altro per le informazioni burocratiche e di servizio, coinvolgendo raramente l’ufficio di comunicazione. Eppure, curando la comunicazione interna si migliorerebbero i flussi di lavoro controllando le attività in corso, ad esempio se i dipendenti navigano molto e spesso su intranet, invece che cercare informazioni su internet e sui social network.

Il sentimento d’appartenenza può essere gestito anche con le tv e le radio “in house” che servono a codificare un linguaggio interno: si tratta di tv o radio aziendali che fanno comunicazione interna e mediano tra intranet e internet. Più le società sono grandi, più c'è investimento in questo aspetto; più è estesa una realtà, tanto più sarà difficile raggiungere tutti, motivo per cui per una piccola realtà aziendale o d’ufficio è necessario adottare un linguaggio in grado di arrivare a tutti nello stesso preciso momento.
La comunicazione interna deve allora concentrarsi sulla gestione delle conoscenze, per armonizzare le complesse attività dell'azienda, poiché una buona comunicazione interna permette di elaborare poi una buona comunicazione esterna.

I codici della comunicazione, però, essendo codici appartenenti al linguaggio, che è in continua evoluzione, cambiano spesso: ne è un esempio la scrittura, che con la tecnologia ha subito moltissime trasformazioni nel tempo (oggi si scrivono mail e non più lettere, ma la mail non è una lettera, bensì una tecnologia che permette di mandare un’informazione e ricevere in cambio un feedback mediato). Molti si servono allora della tecnologia come strumento di lavoro, perché utilizza un certo tipo di linguaggio con un codice proprio che crea la condivisione, quell’ingrediente che sta alla base del successo dei social networks. L'analisi dei codici permette insomma di studiare e capire i contesti.